Giornate Europee del Patrimonio 2018


TESORI RITROVATI
CONDIVISIONE DI UN PATRIMONIO STORICO


In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio la Biblioteca Medica Statale ha aderito all’ iniziativa con l’apertura straordinaria del 22 settembre, proponendo una serie di eventi finalizzati alla valorizzazione e alla conoscenza dei fondi storici dell’Istituto. 


Si ringraziano vivamente tutti i partecipanti per l’attenzione e l’entusiasmo dimostrati verso le proposte loro dedicate, elementi che insieme al lavoro di squadra del personale hanno contribuito in modo determinante al successo dell’evento.


Guarda i momenti salienti della giornata:

Nella Sala Consultazione è stata allestita la mostra bibliografica Tesori ritrovati: condivisione di un patrimonio storico”.  I preziosi incunaboli esposti sono stati recentemente inseriti nel catalogo SBN e nel data baseIncunabola Short Title Catalogue, creato dalla British Library per la catalogazione del libro a stampa europea del XV secolo.

Il programma della giornata si è aperto con l’introduzione della dott.ssa Flora Parisi, Direttore dell’Istituto.

La dott.ssa Simona De Gese, responsabile della catalogazione del patrimonio antico della Biblioteca Medica, ha presentato gli incunaboli in mostra.

In sala è stato inoltre possibile visitare la mostra “Rimedi e medicamenti dedicata ad alcune pregiate edizioni italiane ed europee del XVI e XVII secolo e ad altre importanti opere moderne nelle quali si descrivono pratiche ed usi medicali nella ricerca erboristica, magica, astrologica e alchemica. 

La mostra, introdotta da una breve presentazione della dott.ssa Simona De Gese, è ancora aperta fino al 12 ottore 2018.

In occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2018 promosse dal Mibac, la Biblioteca Medica Statale propone in una breve esposizione bibliografica parte dei suoi testi antichi e moderni che hanno come argomento la cura dei mali agli albori della Scienza Medica attraverso l’impiego di medicamenti spagirici ed erbe medicinali, lo studio dell’influsso degli astri o l’esercizio rituali magici e poteri soprannaturali.

Tra le rarità esposte, il Libellus, de significatione mortis & vitæ, secundum cursum lunæ & aspectus planetarum, opera di autore incerto, stampata a Venezia nel 1548 ed attribuita ad Ippocrate, è un interessante esempio di iatromatematica, combinazione di studi astrologici e medici. Nell’opera si teorizza la relazione tra la posizione della Luna alla nascita nei 12 segni zodiacali e le influenze che essa riceve dai pianeti.

L’incisione homo astrologicus che apre l’opera di Ottavio ScarlattiniL’huomo e sue parti figurato, e simbolico, anatomico, rationale, morale, mistico, politico, e legale, raccolto, e spiegato con figure, simboli …, stampata a Bologna nel 1684, sintetizza l’idea dell’uomo come un microcosmo in grado di racchiudere in sé la perfezione dell’universo.

Le opere alchemiche di Arnaldo di Villanova e Girolamo Rossi, della seconda metà del XVI secolo, riassumono l’apporto fondamentale dato alla medicina dalla distillazione e dalla creazione di sostanze attraverso procedimenti chimici, fondamento della teoria alchemica e base per lo sviluppo della moderna farmacologia.

Accanto all’attività degli alchimisti dediti principalmente allo studio e alla ricerca esoterica, si svolgeva quella degli speziali ai quali era affidata la pratica medica con la preparazione dei rimedi. In mostra l’opera dello speziale Girolamo Calestani che, con l’intento di approfondire le sue conoscenze, aveva viaggiato in tutta Italia stabilendo contatti con i più noti farmacisti e speziali del tempo.  Nel testo Delle osseruationi di Girolamo Calestani parmigiano. Nella quale con ogni facilità s’insegna tutto ciò, che fa dibisogno ad ogni diligente speciale, & ad vna ben ordinata speciaria, datato 1623, sono raccolti gli insegnamenti pratici dell’arte speziaria.

Un altro importante contributo allo studio delle sostanze e ai loro effetti sull’organismo venne anche dagli studiosi che si avventurarono alla scoperta del Nuovo Mondo. Nel suo Trattato della historia, natura, et virtu delle droghe medicinali, & altri semplici rarissimi, che vengono portati dalle Indie orientali in Europa…, del 1585, il medico e naturalista portoghese Cristobal Acosta apre la strada allo studio delle piante orientali e al loro uso in farmacologia, basandosi sulle esperienze maturate durante i lunghi soggiorni nelle Indie Orientali con la raccolta e lo studio della flora locale.

In questo breve percorso bibliografico sono state inoltre inserite alcune pubblicazioni che vanno dalla seconda metà del ‘700 all’inizio del ‘900. In esse è descritto l’utilizzo di sostanze e rimedi empirici come la carne del ramarro, il veleno della vipera, il curaro e la stricnina, alcuni dei quali hanno trovato riconoscimento anche negli studi della medicina contemporanea.