Su Internet Culturale una nuova collezione digitale della Biblioteca Medica Statale
Il Fondo Felice La Torre è una ampia collezione specializzata in ostetricia e ginecologia, composta da 812 volumi monografici e 2.923 opuscoli, tra cui molte edizioni rare e di pregio.
Felice La Torre, medico e filantropo, nacque a Savoca (ME) il 3 maggio 1846 e morì a Roma il 12 gennaio 1923. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Messina che frequentò per i primi quattro anni durante i quali si dedicò assiduamente agli studi di anatomia e di embriologia; poi proseguì il suo corso presso l’Università di Napoli dove conseguì la laurea nel 1870.
Per completare la sua formazione teorica e pratica Felice La Torre volle frequentare le migliori scuole europee: per sei anni fu a Parigi, presso il Service de la Charité diretto dal famoso ostetrico P.-C. Budin e la clinica ostetrica universitaria di C.P. Pajot; e infine si recò a Vienna, a Friburgo, a Lipsia, a Berlino. Nel 1889 si trasferì a Roma dove fondò l’Istituto specialistico La Torre, una struttura clinica ostetrica ubicata presso gli antichi Orti Sallustiani, e lì svolse l’esercizio pratico della professione oltre ad una intensa attività didattica. Studioso attento e scrupoloso scrisse numerosi trattati e fondò la famosa rivista scientifica La Clinica ostetrica.
Fu membro di numerose società ed accademie scientifiche italiane e straniere, tra le quali l’Accademia Medica e l’Accademia Lancisiana di Roma. Con i suoi preziosi lavori di ricerca contribuì al miglioramento delle conoscenze sulla fisiologia dell’utero; fra le sue tante opere ebbe notevole diffusione L’utero attraverso i secoli (1917). Molto noto fu il metodo da lui ideato per arrestare le gravi emorragie ostetriche, la cosiddetta “emostasi La Torre”.
Fu sempre attento ai problemi sociali; con animo generoso, mise sei posti letto del suo istituto a disposizione delle donne indigenti, che venivano accolte gratuitamente. Presidente della Croce verde, fu tra i primi a prestare opera di soccorso nella Marsica devastata nel 1915 da un tremendo terremoto.
Fu anche un fervente patriota: durante la prima guerra mondiale, quasi settuagenario, indossò nuovamente la divisa militare per curare i soldati feriti e ammalati.
La sua ricca biblioteca, comprendente molte opere dei secoli 16., 17., 18., fu donata dagli eredi alla Biblioteca Medica Statale di Roma.
Per completare la sua formazione teorica e pratica Felice La Torre volle frequentare le migliori scuole europee: per sei anni fu a Parigi, presso il Service de la Charité diretto dal famoso ostetrico P.-C. Budin e la clinica ostetrica universitaria di C.P. Pajot; e infine si recò a Vienna, a Friburgo, a Lipsia, a Berlino. Nel 1889 si trasferì a Roma dove fondò l’Istituto specialistico La Torre, una struttura clinica ostetrica ubicata presso gli antichi Orti Sallustiani, e lì svolse l’esercizio pratico della professione oltre ad una intensa attività didattica. Studioso attento e scrupoloso scrisse numerosi trattati e fondò la famosa rivista scientifica La Clinica ostetrica.
Fu membro di numerose società ed accademie scientifiche italiane e straniere, tra le quali l’Accademia Medica e l’Accademia Lancisiana di Roma. Con i suoi preziosi lavori di ricerca contribuì al miglioramento delle conoscenze sulla fisiologia dell’utero; fra le sue tante opere ebbe notevole diffusione L’utero attraverso i secoli (1917). Molto noto fu il metodo da lui ideato per arrestare le gravi emorragie ostetriche, la cosiddetta “emostasi La Torre”.
Fu sempre attento ai problemi sociali; con animo generoso, mise sei posti letto del suo istituto a disposizione delle donne indigenti, che venivano accolte gratuitamente. Presidente della Croce verde, fu tra i primi a prestare opera di soccorso nella Marsica devastata nel 1915 da un tremendo terremoto.
Fu anche un fervente patriota: durante la prima guerra mondiale, quasi settuagenario, indossò nuovamente la divisa militare per curare i soldati feriti e ammalati.
La sua ricca biblioteca, comprendente molte opere dei secoli 16., 17., 18., fu donata dagli eredi alla Biblioteca Medica Statale di Roma.