La Biblioteca Medica Statale di Roma protagonista della nuova tappa di Biblioteche d’Italia
Il viaggio del @mic_italia con @direpuntoit
alla scoperta dei tesori del patrimonio librario italiano
«Inaugurata nel 1925 e collocata nei locali della regia Accademia medica come complemento dei lavori di ricerca del Policlinico Umberto I, era considerata importante tanto quanto il lavoro svolto nei laboratori e in corsia», racconta la direttrice Flora Parisi. Nel 1975 diventa una delle biblioteche pubbliche statali, ma è l’unica scientifica specializzata nel documentare la produzione editoriale italiana e straniera nell’ambito delle scienze mediche farmaceutiche e veterinarie. Il nucleo del patrimonio bibliografico fu costituto da parte dei libri dell’Accademia medica, della Biblioteca Lancisiana e della Biblioteca Alessandrina, per poi arricchirsi con donazioni di illustri professori come quelli di Casimiro Manassei, Luigi Galassi e Felice La Torre. «Nel fondo storico della Biblioteca Medica sono conservate numerosissime edizioni di testi di anatomia e di medicina, a cominciare dai testi di Ippocrate e Galeno, per arrivare ai testi di anatomia riccamente illustrati di Vesalio e di Valverde e per finire con il fondo Felice La Torre, un fondo specializzato in opere di ostetrica e ginecologia e che recentemente è stato pubblicato, dopo essere stato digitalizzato, su Internet Culturale», prosegue la direttrice Parisi.
Nella nuova sede di Castro Pretorio è stato riservato uno spazio per una sala conferenze, insonorizzato rispetto alla sala lettura. «In questa sede la Biblioteca ha trovato una nuova fisionomia, più moderna e accogliente per gli utenti anche dal punto di vista delle risorse digitali che possono essere consultate anche da remoto», conclude la direttrice.
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