14 Luglio
SAN CAMILLO DE LELLIS
patrono dei malati, ospedali, infermieri, sanità militare


Museo di Roma
Pierre Hubert Subleyras (Saint-Gilles-du Gard 1699 – Roma 1749)
San Camillo de Lellis salva gli ammalati dell’Ospedale San Spirito durante l’inondazione del Tevere del 1598.

La tela fu dipinta nel 1746 per la canonizzazione di Camillo de Lellis
fondatore, nel 1591, dell’Ordine dei Ministri degli Infermi.

E’ considerato il primo grande riformatore della professione infermieristica e dell’organizzazione assistenziale negli ospedali. Oltre alla cura del corpo, chi assiste il malato, secondo Camillo, avrebbe dovuto farsi carico dello spirito. Qualcosa di radicalmente diverso da quanto accadeva negli ospedali dell’epoca, dove i malati erano abbandonati a loro stessi.
Camillo de Lellis nacque a Bucchianico (Chieti) il 25 maggio 1550 e morì a Roma il 14 luglio 1614. Oltre alla carriera militare, condusse una vita piena di avventure e di rischi, come la passione del gioco dei dadi che gli fu fonte di amarezze e miseria. 
Ma, per un’ulcera al piede fu costretto a recarsi a Roma, per curarsi nell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove giunse il 7 marzo 1571. Poi vagabondò per l’Italia , fino a quando non venne assunto dai Cappuccini del convento di Manfredonia e durante una commissione al vicino convento di San Giovanni Rotondo avvenne la sua conversione: decise di abbracciare la vita religiosa e di diventare un frate cappuccino a Trivento. 
Ma l’antica piaga al piede tornò a dargli problemi e fu così costretto a tornare a Roma per curarsi. Questa volta, in veste di servitore, rimase nell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili ininterrottamente per ben quattro anni, dal 23 ottobre del 1575 al 20 giugno del 1579, e infine ancora una terza volta come economo e Maestro di Casa, dall’ottobre 1579 al 1 settembre 1584, per un totale di nove anni. 
Al san Giacomo maturò definitivamente la sua vocazione all’assistenza dei malati e, insieme con i primi cinque compagni che, seguendo il suo esempio, si erano consacrati alla cura degli infermi, decise di dare vita, nell’agosto del 1582 alla “Compagnia dei Ministri degli Infermi”, i cui primi statuti vennero approvati da papa Sisto V il 18 marzo 1586. Camillo si trasferì infine nel convento annesso alla Chiesa della Maddalena per prestare servizio principalmente presso l’ospedale di Santo Spirito in Sassia. 
La sua “Compagnia” si distinse subito e, il 21 settembre 1591, fu riconosciuta come Ordine religioso (Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi) da papa Gregorio XIV, rimasto impressionato dall’eroismo con cui Camillo e i suoi compagni avevano assistito i malati durante la carestia del 1590 a Roma. L’Ordine si espanse rapidamente in molte città italiane, nelle quali Camillo fondò nuove comunità, tutte al servizio dei grandi nosocomi cittadini. Le prime comunità sorsero a Napoli, Milano, Genova, Palermo, Bologna, Mantova. 
Dal 1571 al 1614, per quasi 44 anni visse ed esercitò il suo ministero di servizio ai malati nella città di Roma per cui è da considerarsi un santo di adozione romano. 
La sua figura è emblematicamente legata alla Croce Rossa che egli ottenne di portare cucita sull’abito religioso da papa Sisto V nel 20 giugno 1586. 
 
Cosmacini, Giorgio 
Camillo De Lellis : il santo dei malati / Giorgio Cosmacini
Roma ; Bari : Laterza, 2013 [SBMS 610.92 CAMD]